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News immobiliari

Dopo due anni in "rosso", il mercato immobiliare italiano torna a crescere nel primo trimestre del 2014, seppur con un moderato rialzo dell’1,6%.

Un segnale positivo, fa notare la nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate: è dal quarto trimestre 2011 che il tasso tendenziale riferito al totale delle compravendite non registra un segno positivo, lontano anni luce dal -13,7% del primo trimestre del 2013 (-14,1% nel residenziale).

Ma è ancora presto per cantare vittoria: la nota trimestrale fa notare come sul dato abbiano influito senz’altro le percentuali superiori al 4% nel residenziale e nel commerciale, ma anche gli effetti del nuovo regime delle imposte di registro (entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno) applicabile agli atti di trasferimento immobiliari.

La nuova disciplina è difatti più vantaggiosa, spiega l’Agenzia delle entrate, e deve avere indotto molti acquirenti a traslare la stipula degli atti di compravendita di qualche mese. E questo spiegherebbe l’andamento più depresso degli ultimi tre mesi del 2013 (-7,5%) e più positivo per i primi tre del 2014.

Quanto alle compravendite, soffre ancora il segmento terziario (gli uffici) con un calo di oltre il 10%, anche se minore rispetto al -12,4% dell’ultimo trimestre dello scorso anno, mentre i comparti produttivo e pertinenze (box auto, cantine e posti auto) mostrano percentuali leggermente negative.

Segnali incoraggianti vengono anche dai dati di Bankitalia. Il consueto sondaggio congiunturale condotto da Via Nazionale sul mercato delle abitazioni (che ha coinvolto 1.395 agenzie immobiliari) mostra come nel primo trimestre la quota degli agenti che hanno venduto almeno un’abitazione sia lievemente diminuita (dal 65,8% al 64%) mentre il numero di coloro che hanno riportato ad aprile un calo dei prezzi è rimasto sostanzialmente stabile.

Non aspettiamoci comunque grosse novità nei prossimi mesi.  Il 2014 potrebbe non essere molto diverso dallo scorso anno, soprattutto se non ci saranno cambiamenti sul fronte dell'erogazione dei mutui e sul fronte dell'occupazione, i due elementi che più di tutti incidono sull'andamento del settore.

Nelle grandi città, in dettaglio, viene prevista una contrazione dei valori più bassa e compresa tra -4% e -2%, grazie al ritorno di interesse all'acquisto sia da parte delle famiglie sia da parte degli investitori a Milano e Roma, mentre in provincia la diminuzione dei prezzi è più evidente, tra -5% e -3%, con diversi capoluoghi dove il ribasso potrebbe essere addirittura più accentuato.

Fuori dai grandi centri si fa sentire la difficoltà di accesso al credito, proseguono gli analisti, mentre le nuove costruzioni invendute spingeranno in basso anche i prezzi delle case usate, soprattutto se necessitano di importanti lavori di ristrutturazione

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