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News immobiliari

La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione volta a promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici. Essa fa parte delle misure volte alla tutela dell'ambiente, sia per un conseguente freno all'utilizzo delle risorse naturali, sia per un desiderabile contenimento delle emissioni clima alteranti. L'attenzione a questo settore è tanto più giustificato dalla considerazione che il 40% dei consumi finali globali di energia della Comunità Europea è rappresentato da quella impiegata nel settore residenziale e terziario, principalmente per gli edifici. Questa procedura di valutazione è stata prevista dalle direttive europee 2002/91/CE e 2006/32/CE.

Dalle analisi sul primo campione dotato di certificazione si può dire che in Italia, il 24% degli immobili censiti appartiene alla classe C, mentre una percentuale identica si trova nella classe G, la peggiore in assoluto: a questa categoria appartengono gli immobili più vecchi, che non potrebbero arrivare in classe A nemmeno con radicali interventi di ristrutturazione.

La classificazione energetica di appartenenza di un immobile non determina, da sola, sensibili variazioni di prezzo, anche perché è piuttosto complesso separare il singolo fattore dalle condizioni generali dell’immobile; è anche vero, però, che immobili simili ma appartenenti a classi energetiche differenti possono avere un prezzo di vendita che può variare fino al 30% a seconda che siano in prima o in ultima classe.Un ragionamento analogo può essere fatto considerando gli immobili in locazione: se due appartamenti sono simili per dimensioni, stato e zona, occorre considerare anche la classe energetica a cui appartengono, in quanto la ripercussione maggiore sarà sulle bollette e le altre utenze.

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